ACCORNERO, VOGLIO IL TITOLO WHEELUP MES

La voglia di velocità è senza tempo, Massimo Accornero ne è un esempio. Sin da bambino era affascinato dalle moto, proprio in tenera è nata la sua passione “ Ricordo che riconoscevo le marche e i modelli delle moto da 2 tempi -racconta- dai differenti rumori degli scarichi”. 
 
Nonostante l’idea di correre accompagnasse Massimo sin da bambino, il suo debutto nelle competizioni arriva ai tempi delle scuole superiori”Ho iniziato a correre nel cross  a 16 anni, dove ho vinto un paio di campionati provinciali e regionali e partecipato al Campionato Italiano a squadre nella categoria cadetti,  per poi passare, altrettanto tardi, in velocità nel 1996, a 30 anni suonati, partecipando al Campionato Italiano 600 SP. L’emozione della prima gara invelocità la ricordo bene, era il mese di marzo ed ero  a Misano,  prima prova selettiva del CIV, un freddo maiale. Mi sono stesso alla prima curva del primo giro di prove ufficiali per le gomme fredde…
 
La carriera di Massimo è lunga e ricca di soddisfazioni, alcune però hanno un posto speciale nel suo cuore ”Indubbiamente il mio anno migliore fu il 1997, secondo anno di corse su pista,  1° nel Motoestate  classe 750, con record della pista che ancora rimane insieme ad un altro siglato nel 2011, e primo nel Campionato Italiano classe 750 SP 4 cilindri. Se penso che correvo con piloti fortissimi che facevano anche il mondiale, come Gallina, Arnoldi, Carlacci, con una Suzuki di serie mentre loro avevano già i Ducati 916, la cosa mi riempe  di orgoglio. Poi le due stagioni successive dove ho partecipato al Campionato Italiano SBK, finendo quarto, e dove mi sono guadagnato dalla Federazione(all’epoca era così..te le dovevi guadagnare)la possibilità di correre 4 wild card nel campionato del Mondo SBK. 
Poi il 2003 dove ho fatto 2°assoluto nel Campionato Italiano Naked. Ho chiuso  tra Temporali, attuale commentatore Italia 1e Pellizzon entrambi ufficiali Aprilia e il 2007 dove ho partecipato al CIV cat. SBK e dove ho perso il Motoestate per 1 punto a favore del mio  amico e compagno di squadra Traversaro  a causa di una brutta caduta in prova. In quegli anni sono  anche stato chiamato dal Team X-ONE e poi dal Team NO LIMITS per partecipare ad alcune prove del  Mondiale Endurance, un esperienza unica”.

 
Molto è cambiato dai primi anni della tua carriera”Si sono sicuramente alzati i livelli delle moto, molti piloti iniziano prima i costi sono divenuti ormai insostenibili. Molte di queste voci non sono però necessarie, viene ostentato tutto ciò che in realtà è contorno, con regolamenti spesso discutibili, insomma, come ha detto prima di morire il mio amico Fabrizio Pirovano, lui correva davvero il Mondiale SBK con una moto derivata dalla serie, addirittura con il manubrio alto. Pochi giorni fa ero al Mugello a provare,c’era uno schieramento di bilici impressionante…”
 
Massimo ha ancora un sogno nel cassetto”Vorrei scrivere il mio nome nell’ albo d’oro del MEs, sono “vecchio”, tutto fracassato,credo di essere uno dei pochi piloti che corre con due protesi alle anche, la moto è datata,  il lavoro mi impegna molto, la famiglia con due figli idem, quindi diciamo che qualunque risultato andrà bene se riuscirò a esprimere al meglio il mio potenziale. Continuo ad avere la stessa mentalità di quando facevo solo  il pilota, tendo ad organizzare tutto, a programmare, a non lasciare nulla al caso, e soprattutto ad allenarmi come un dannato, anche se con gli anni recupero meno velocemente, ma ho sempre fatto della preparazione fisica e mentale il mio punto di forza”.
 
Massimo è uno di quei piloti che ha un vissuto agonistico importante, che ha gioito ed ha sofferto, che ha veramente vissuto l’essenza delle competizioni e che ha soprattutto scritto paginje importanti della storia del trofeo Motoestate, sia nell’ era precedente, che nel nuovo corso iniziato al termine del 2012. Gli abbiamo chiesto di mettere il segnalibro tra una di queste pagine” Ce ne sarebbero tante, sarebbe logico dirti una di quelle del 97,oppure del 2007 sul bagnato dove vinsi partendo dal fondo dello schieramento,  quella a Modena nel 2013, o a Varano dove ho vinto, ma a pensarci bene è molto più vicina; scelgo la gara scorsa a Varano, che è un po’ la mia pista. Pensavo di vincere, invece, avendo fatto un brutto high side pochi giorni prima ho dovuto stringere i denti come non mai per finire terzo quando in realtà sapevo che il mio potenziale era più alto.
Beh si, devo dire che lì, a dispetto delle critiche di chi si aspettava di più da me, ma non sapeva tutta la verità, mi sono veramente piaciuto e credo di aver ritrovato anche morale”.
 
Massimo a dispetto degli acciacchi, è in corsa per il campionato, domani lo attende una pista sulla quale ha già vinto. Attenti quindi…Accornero è pronto a dare battaglia!!!